Formaggi vegani: cosa sono, perché non possono essere chiamati “formaggi” e dove trovarli a Milano e dintorni

Formaggi vegani: cosa sono, perché non possono essere chiamati “formaggi” e dove trovarli a Milano e dintorni

Un fenomeno in crescita

Negli ultimi dieci anni il panorama alimentare italiano ha vissuto un cambiamento importante. Se un tempo parlare di formaggi vegani poteva sembrare una nicchia per pochi appassionati, oggi è un trend consolidato. Sempre più persone scelgono alternative vegetali per motivi diversi: c’è chi lo fa per salute, chi per sostenibilità ambientale, chi per etica e rispetto degli animali.

L’Italia, patria di una delle tradizioni casearie più ricche al mondo, non poteva restare immune a questa rivoluzione. Milano, città cosmopolita e attenta alle novità, è uno dei centri dove l’offerta di alternative vegetali è cresciuta più rapidamente, con negozi specializzati, supermercati bio e ristoranti che propongono specialità plant-based di alta qualità.

Perché non si possono chiamare “formaggi”

Il termine “formaggio” è protetto a livello europeo. Il Regolamento (UE) n. 1308/2013 stabilisce che questa denominazione può essere utilizzata solo per i prodotti ottenuti dal latte animale e suoi derivati.

Questo significa che i prodotti a base vegetale, anche se simili per sapore o consistenza, non possono riportare la dicitura “formaggio” in etichetta. Per questo motivo si usano altre espressioni come:

  • fermentati vegetali
  • specialità vegetali spalmabili
  • alternative al formaggio
  • oppure semplicemente il nome del marchio, come “Fermaggio”

Questa distinzione, puramente normativa, serve a evitare confusione tra consumatori. Tuttavia, dal punto di vista gastronomico, le alternative vegetali hanno ormai conquistato un ruolo autonomo, con ricette e usi che vanno oltre l’idea di semplice “imitazione”.

Come nascono i formaggi vegani

I cosiddetti “formaggi vegani” sono prodotti realizzati senza latte animale. Le basi più comuni sono:

  • frutta secca (anacardi, mandorle, noci di macadamia)
  • semi oleosi (girasole, sesamo, canapa)
  • soia e derivati (come il tofu)
  • olio di cocco o altri grassi vegetali
  • fermenti lattici di origine vegetale, che danno acidità e complessità al gusto

Il processo prevede spesso una fermentazione naturale, che conferisce aroma e consistenza simili ai formaggi tradizionali. Alcuni vengono lasciati stagionare, altri rimangono freschi e cremosi, perfetti da spalmare o per arricchire primi piatti e insalate.

I benefici delle alternative vegetali

Oltre alla componente etica, le alternative plant-based offrono vantaggi nutrizionali:

  • Meno colesterolo: non contenendo latte animale, non apportano colesterolo.
  • Ridotto contenuto di grassi saturi: molti fermentati vegetali sono più leggeri rispetto ai formaggi tradizionali.
  • Fonte di fermenti vivi: i prodotti a base fermentata possono sostenere l’equilibrio della flora intestinale.
  • Versatilità in cucina: si prestano a piatti freddi, caldi, gratinati, pizze e dessert.

Chi li prova scopre che non sono solo un “sostituto”, ma un’opportunità per esplorare nuovi sapori.

Alternative vegane anche senza glutine

Un ulteriore vantaggio dei prodotti Fermaggio è che molti di essi sono senza glutine. Questa caratteristica li rende adatti non solo ai vegani, ma anche a chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine.

Le ricette a base di anacardi, mandorle e fermenti vegetali non prevedono cereali contenenti glutine, rendendo i prodotti più inclusivi e accessibili. Chi deve seguire un regime alimentare controllato può quindi gustare queste alternative senza rinunce, arricchendo la propria dieta con alimenti sicuri e al tempo stesso saporiti.

Dove comprare alternative vegetali al formaggio a Milano e dintorni

Milano è una città all’avanguardia quando si parla di alimentazione consapevole. L’offerta di prodotti vegani e bio è ampia e diversificata. Per chi cerca i fermentati vegetali Fermaggio, ecco i punti vendita principali:

Supermercati Tomarket (Milano)

  • Via Andrea Solari, 19
  • Viale F. Melzi D’Eril, 44
  • Via Amedeo D’Aosta, 3
  • Viale Tunisia, 27
  • Via Bartolomeo Eustachi, 40
  • Via A. Doria angolo Via Palestrina, 12
  • Via Volturno, 44

Altri negozi a Milano

  • Centro Botanico – Piazza San Marco, 1
  • Coccole di Gusto – Viale Monte Grappa, 2
  • Iper Montebello – Via Ponchielli, 7
  • Cuore Vegano – Viale Monza, 296
  • L’angolo PizzOsteria – Via Fiume, 1 – Vimodrone (MI)

In provincia di Milano

  • L’Intollerante (negozio senza glutine) – Via Giorgio Giulini, 4 – Legnano
  • Bottega e Natura (negozio bio) – Via per Castellanza, 11 – Legnano
  • Erboristeria L’Essenza – Via Gallarate, 52 – Castano Primo

Questi punti vendita offrono un’ampia gamma di alternative vegetali: dal classico spalmabile fresco alle versioni erborinate e affumicate, ideali anche per ricette gourmet.

Come usare i formaggi vegani in cucina

Uno dei timori più diffusi tra chi non conosce ancora questi prodotti è: “Saranno davvero buoni? Posso usarli come i formaggi tradizionali?”.

La risposta è sì: i fermentati vegetali sono molto versatili. Alcuni esempi:

  • Spalmabili: perfetti per tartine, panini e salse.
  • Stagionati vegetali: ideali da gustare a fette in un tagliere o per arricchire insalate.
  • Varietà affumicate: ottime per panini gourmet o per dare carattere a un risotto.
  • Tipologia erborinata: alternative al “blu”, perfette con miele, pere o frutta secca.

In cucina si comportano in maniera simile ai latticini, con la differenza che si tratta di ricette 100% vegetali.

Cultura e futuro del “non-formaggio”

Il boom dei prodotti plant-based è anche una riflessione culturale: sempre più persone cercano cibo etico, sostenibile e inclusivo.

Se in passato l’idea era quella di “imitare” i latticini, oggi i fermentati vegetali hanno acquisito una dignità propria. Non sono più solo “sostituti”, ma protagonisti di una nuova gastronomia. Chef e ristoratori li utilizzano in menù creativi, dimostrando che la cucina vegetale non è limitante, ma una risorsa per inventare nuovi sapori.

Milano, capitale della moda e del design, sta diventando anche un punto di riferimento per l’alimentazione consapevole, con locali e negozi che abbracciano queste innovazioni.

I cosiddetti “formaggi vegani” rappresentano oggi una vera e propria rivoluzione alimentare. Pur non potendo legalmente utilizzare questo nome, le alternative vegetali hanno conquistato un posto di rilievo nelle abitudini quotidiane, soprattutto in città come Milano. Fermaggio, con le sue varianti senza glutine e cruelty free, mostra come sia possibile ripensare la tradizione casearia in chiave moderna, senza rinunciare al gusto.

Provare un fermentato vegetale significa scoprire un nuovo linguaggio gastronomico: inclusivo, innovativo e in armonia con l’ambiente.

FAQ sui formaggi vegani a Milano

Quali sono i migliori formaggi vegani a Milano?
Tra i più apprezzati ci sono i fermentati vegetali Fermaggio, disponibili in diverse varianti: spalmabili, affumicati, erborinati e stagionati.

Dove comprare formaggi vegani a Milano?
Si trovano nei supermercati Tomarket, nei negozi bio come Centro Botanico e Bottega e Natura, nei negozi specializzati come Cuore Vegano e anche in alcuni ristoranti che li usano nelle proprie ricette.

I formaggi vegani sono senza glutine?
Molti sì, soprattutto quelli a base di anacardi e fermenti vegetali come Fermaggio. Sono quindi adatti anche a chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine.

Si possono cucinare come i formaggi tradizionali?
Sì, possono essere usati in pizze, lasagne, risotti, panini e persino in dessert. Alcuni fondono e filano, altri mantengono la consistenza anche a caldo, offrendo nuove possibilità culinarie.

I formaggi vegani fanno bene alla salute?
In generale hanno meno grassi saturi e colesterolo rispetto ai latticini tradizionali. Tuttavia, come per ogni alimento, è sempre bene inserirli in una dieta equilibrata.

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